Con i nostri stabilimenti non ci arricchiamo"

 

Parla Ciro Patrian, Ciro Patrian, vice presidente del Consorzio Operatori Balneari

Ciro Patrian, vice presidente del Consorzio Operatori Balneari, interviene sul tema delle concessioni balneari, di recente tornato di attualità a seguito delle decisioni del governo. Come detto nei giorni scorsi, dal primo gennaio 2024 le concessioni balneari andranno a bando. Dunque, stop al regime di proroga per le concessioni demaniali. Le proroghe si chiuderanno a fine 2023 e le nuove concessioni balneari saranno messe a gara a partire dal 2024. Così aveva deciso all’unanimità il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi sul tema. Le concessioni saranno rilasciate secondo procedure selettive tramite avviso pubblico di evidenza pubblica e nel pieno rispetto delle regole Ue. Una volta approvate le norme, che saranno sotto forma di emendamento all’interno del Ddl concorrenza, il governo avrà sei mesi per adottare i decreti delegati con le nuove regole per le gare. Una novità che ha riflessi anche per le spiagge del Delta.

“Dal 31 dicembre 2023 non avremo più le concessioni - dice - Quello che voglio puntualizzare è che non dobbiamo essere paragonati ad altre realtà. Ad esempio, quando parlano un grosso imprenditore o un gestore degli stabilimenti di Forte dei Marmi, sinceramente non mi sento rappresentato. Loro parlano con numeri completamente diversi dai nostri. Il loro concetto di stabilimento balneare è di fare business. Noi, a Rosolina Mare, svolgiamo invece attività familiari. Ad esempio io lavoro con mio fratello, poi ci sono colleghi di altri stabilimenti che sono in due soci e mantengono due famiglie. Noi siamo molto ‘alla buona’, facciamo un mestiere vero e proprio. Loro hanno numeri stratosferici. Anche noi non lavoriamo gratis, ma facciamo questo mestiere semplicemente per vivere. Non mi sembra che qui si veda il lusso sfrenato come da loro. Lavoriamo e ci definiamo i ‘guardiani della costa’. Vale a dire sistemiamo, controlliamo, diamo servizi, creiamo posti di lavoro. Ma non come nelle multinazionali dove chi lavora è un numero".
"Noi conosciamo bene i nostri collaboratori, cioè cosa c’è nella vita di ogni ragazzo che viene a lavorare qui. Conosciamo i nostri clienti per nome, svolgiamo il nostro mestiere qui in spiaggia in modo veramente certosino”.
Ciro Patrian rimarca il fatto che gli stabilimenti di Rosolina Mare non possono essere paragonati a quelli delle multinazionali o ai grossi imprenditori. “Noi siamo una cosa completamente diversa. Qui paghiamo il nostro canone demaniale in modo regolare, e preciso che in Veneto abbiamo censito tutti gli stabilimenti balneari in base a dei moduli. E in base a questi moduli paghiamo le tariffe regolari a differenza di altre località - aggiunge - Quest’anno sono fiducioso della stagione estiva. C’è tanta voglia di venire al mare da parte delle persone. E noi ci stiamo preparando e non voglio neanche pensare al Covid. Per me finirà il 31 marzo poi dobbiamo andare avanti con il nostro lavoro”.
Nei giorni scorsi sul problema delle concessioni era intervenuto anche il presidente del Cob, Ferdinando Ferro. Il quale aveva spiegato che il governo italiano sta esaminando tante proposte per fare una proposta sulla riforma della legge sul demanio. Questo per capire se ci saranno le gare, come saranno e quali potrebbero essere i requisiti di partecipazione. “Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma solo tante ipotesi che ci portano a capire che da un lato le gare saranno inevitabili, e dall’altro lato che i concessionari esistenti avranno un punteggio maggiore rispetto ad altri per la qualità dei servizi, per gli investimenti fatti, per l’indennizzo come buona uscita” aveva precisato.

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