Il settore va riformato, ma farlo avrebbe un costo politico per la destra: entro febbraio vanno stabilite le regole per le gare internazionali
La scorsa settimana il ministro per le politiche del Mare, Nello Musumeci, ha detto che il governo non si è ancora occupato della riforma delle concessioni balneari iniziata da Mario Draghi, nonostante le imminenti scadenze. Musumeci ha addirittura ammesso che non si sa ancora chi, tra i ministri, se ne occuperà. «Formalmente la delega non mi è neanche arrivata», ha detto all’agenzia Adnkronos. È un segnale piuttosto evidente della riluttanza con cui il governo sta affrontando questa importante riforma: non può essere ignorata per via degli impegni presi negli ultimi anni, ma allo stesso tempo costituisce un significativo problema politico per la destra.
La riforma delle concessioni balneari è attesa da anni. La Commissione europea è intervenuta più volte per chiedere all’Italia di regolare le concessioni delle spiagge, che sono un bene pubblico.
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