Cari balneari, se il canone rincara troppo potete sempre restituire la concessione 31 Dic 2022/Roberto Biagini

 


1) La stragrande maggioranza dei canoni vergognosi  che lo Stato richiede ai concessionari è quello della fascia da 1.000 a 5000 € annui, ripeto annui.  https://www.ilpost.it/…/mappa-canoni-concessioni…/ ;

2) Anche altri operatori del comparto turistico e non solo i concessionari balneari hanno “adempimenti economici” e spesso questi ultimi sono totalmente svantaggiati da un punto di vista “concorrenziale” . Un “normale”  ristorante sul lungomare di Rimini (ma vale lo stesso per altre località) che dista non più a 50 metri da un Risto-Bar in concessione demaniale paga dai 50 ai 70 mila euri all’anno di solo affitto al cospetto del Risto-Bar (in posizione privilegiata essendo sull’ arenile) che ne pagava fino ad oggi 2.698,76 e da domani circa 3.330 all’ anno, pensate! Ma evidentemente a Capacchione (Confcommercio)  e Rustignoli (Confesercenti) la sorte dei “ristoratori diversamente balneari” non interessa.

3) L’incidenza di canoni/ricavi ha una media nazionale circa del 3% con anomalie vergo………gnose in alcun località privilegiate che arriva circa allo 0,001% . Il canone di affitto-locazione in genere per una attività “non in concessione demaniale marittima” incide per il 30%-40% del fatturato.

4) La media dei canoni degli stabilimenti balneari riminesi è circa di € 8.000,00 (ottomila, ripeto ottomila) l’ anno e quindi l’ aumento sarà di € 2.000,00 e ne pagheranno circa 10.000,00 (diecimila). Il TWIGA a Forte dei Marmi, invece di € 17.950,01 ne pagherà 22.437,50, così per citare un esempio versiliese. Falliranno sicuramente!

5) Capacchione e Rustignoli, l’aumento come ritenete non è economicamente sopportabile ?

Soluzione semplicissima. Gli uffici-demanio dei vari comuni costieri riaprono il due Gennaio, se i concessionari si trovano per questi 600 o 2.000 euri in più all’ anno, in situazione di tragica “insolvenza” potete sempre consigliare loro di ri-consegnare al Comune la concessione vista la non convenienza del rapporto costi-benefici, giusto?

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Roberto Biagini (Coordinamento Nazionale Mare Libero)  


via Chiamacittà.it

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